Designer LABA protagonisti all’Hackathon on Rare Disease / Firenze 29.30 settembre

Designer LABA protagonisti all’Hackathon on Rare Disease / Firenze 29.30 settembre
Studenti del Biennio di Industrial & Research Design LABA, insieme al Prof. Marco Ribola, a Firenze per una ricerca in team

Sviluppatori di software, giovani designer, programmatori grafici, ma anche pazienti, neuroscienziati ed esperti di malattie rare hanno lavorato insieme per due giorni – 29 e 30 settembre – per ideare soluzioni tecnologiche innovative al servizio dei pazienti affetti da malattie rare. E’ questo l’obiettivo dell’Hackathon on Rare Disease. L’Hackathon nasce nel 1999 come unione di due termini inglesi: ‘hack’ (a indicare la programmazione esplorativa che caratterizza questi eventi) e ‘marathon’. L’evento è tenuto in occasione del Forum della sostenibilità e delle opportunità nel settore della salute, promosso con il supporto non condizionato di Shire Italia e parte della Settimana europea delle biotecnologie, patrocinata in Italia da Assobiotec.

L’obiettivo è stato quello di mettere a punto App, piattaforme multimediali e soluzioni creative tecnologiche per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da malattie rare. La possibilità di ottenere una diagnosi in tempi brevi e la costruzione di una rete tra i pazienti interessati alla stessa patologia, pensare sistemi e soluzioni per una migliore aderenza terapeutica sono state delle direzioni di progetto. Le malattie rare sono oltre 7.000 e solo alcune sono conosciute e hanno una terapia. “Shire Italia con questa iniziativa ha voluto essere ancora una volta apripista nell’innovazione e nello sviluppo di nuove soluzioni per i pazienti con malattie rare. I servizi ai pazienti – commenta Francesco Scopesi, General Manager di Shire Italia – sono il nostro fiore all’occhiello da tempo: dall’assistenza domiciliare al counselling psicologico, dalla fisioterapia ai training per i caregiver. Oggi questa straordinaria iniziativa, l’Hackathon on Rare Disease, apre la strada anche allo sviluppo di piattaforme e soluzioni tecnologiche in un’ottica di Open Innovation che ha coinvolto giovani ricercatori, in una partnership tra il Politecnico di Milano e la Laba di Brescia, le associazioni dei pazienti e l’industria”.

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Tra le associazioni attivamente coinvolte Aip, Associazione immunodeficienze primitive; Aaee, Associazione angioedema ereditario; Uniamo Fimr-Onlus, Federazione italiana malattie rare; e Apw Italia Onlus, Associazione persone Williams Italia Onlus. Partner tecnologico dell’iniziativa Media4 Health, agenzia leader nello sviluppo di piattaforme di comunicazione per la salute, che ha offerto al team vincitore un programma di mentorship ad hoc, oltre a un premio del valore di 5.000 euro da parte dell’organizzazione.

Due sono stai i progetti vincitori. Uno che si concentra sull’aspetto psicologico del paziente e un altro sul miglioramento della qualità della vita e il corretto e tempestivo utilizzo dei farmaci. I due progetti vincitori sono: ‘Spy:Hunt’ e ‘Preventable’ che, insieme ad altri tre gruppi di giovani designer, hanno presentato le loro idee al pubblico presente e a una giuria, composta da Stefano Vezzosi (direttore dipartimento Ict di Estar), Vito Colella (Market Access Manager di Shire) e Matilde Leonardi (neurologa all’istituto Besta di Milano).LABA-Hackaton-Firenze2
Daniele Enoletto, membro di uno dei team vincitori, al lavoro durante l’Hackaton

‘Spy:Hunt’ si propone come soluzione per portare i bambini con malattie rare al centro dei giochi dei loro amici tramite una app e dei devices che permettono scambi e interazioni audio-video. I ragazzi di del team sono Filippo Bracco, Chiara Di Vece, Riccardo Vaialati e Daniele Enoletto, laureato LABA.

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L’altro progetto vincitore è ‘Preventable’, un sistema di prevenzione degli attacchi attraverso l’uso di wearable device a cui sono applicati dei sensori. Il team è composto da Sirine Graiaa di LABA, Luca Cerina, Luca Paccani e Philip Grasselli.

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Sirine Graiaa, autrice con il suo team del progetto vincitore Preventable.

Gli altri tre gruppi sono ‘pBook’, come il nome della piattaforma studiata da Guido Di Donato, Jacopo Fidanza di LABA, Marco Arnaboldi e Lorenzo Di Tucci. Uno strumento che aiuta il paziente a gestire la quotidianità della malattia, a migliorare la comunicazione con le equipe mediche trattanti e le comunità di chi soffre del medesimo disturbo e vive quindi problematiche simili, a tracciare e rendere immediatamente disponibili tutti i dati clinici riferiti a precedenti ospedalizzazioni ed analisi. Tutto ciò abbinato ad un wearable device che rende possibile la registrazione e la tracciatura dei dati biomedici. Un altro gruppo, composto da Alessia Belli di LABA, Jessica Leoni, Giuseppe Franco ed Enrico Migliorini, ha proposto ‘Super Med’, un device portatile che aiuta il paziente in situazioni di movimento fornendo tutta la storia clinica e medica del paziente ad un eventuale nuovo medico, in caso di necessità. Ultimo progetto è ‘Arianna’, che ha l’obiettivo di facilitare l’orientamento della diagnosi per il paziente, ma anche per tutta la comunità di malati e di clinici. I ragazzi di ‘Arianna’ sono Martina Bellintani di LABA, Fabiola Casasopra, Niccolò Consolazio e Riccardo Cavadini.

 

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Docenti del Politecnico, il Prof Marco Ribola di LABA, il responsabile di Shire Italia, esperti e membri della giuria insieme in chiusura dell’Hackathon.