Babylon Hut. Impianto acquaponico ecosostenibile
Progetto di tesi specialistica di Alessandro Percallo // relatore Mauro Martinuz
La crisi ambientale ha risvegliato in me un senso di profonda attenzione. Crisi dovuta all’effetto serra, all’impoverimento del territorio, al mutamento climatico e alla scomparsa delle biodiversità. Anche il genere umano, responsabile di gran parte di questi problemi, fa parte dell’ecosistema Terra. Con il passare dei secoli le diversità e le disparità tra i diversi popoli si sono accentuate raggiungendo picchi impensabili. Guerre, sfruttamento, schiavitù hanno aggiunto benzina a questo falò. Molte sono le associazioni e gruppi governativi internazionali nati per ridurre queste disparità e rendere la vita più equa per tutti, ma è un percorso molto lungo e complesso, spesso ostacolato dai governi stessi che utilizzano la povertà come martello per assoggettare le loro stesse popolazioni a dittature terribili e violente.
Attraverso questo lavoro di tesi ho voluto intraprendere una riflessione su questi problemi partendo da un’analisi dei 17 punti dello sviluppo sostenibile stilati dalla FAO. Grazie a questi obiettivi ho potuto mettere a fuoco alcuni problemi e che, a mio avviso, sono affrontabili anche grazie al design. Addentrandomi poi nella ricerca di tecnologie e processi di produzione del cibo ecosostenibili ho approfondito lo studio dell’acquaponica, tecnica antichissima di agricoltura abbinata alla pescicoltura, che offre straordinari vantaggi.
Il nome del mio progetto, Babylon Hut, deriva, come si può intuire, dai leggendari giardini pensili di Babilonia (l’odierna Baghdad-Iraq), secondo le testimonianze lasciate, voluti dalla regina Semirmide attorno al 590 a.C. La narrazione vuole che la regina, pur trovandosi in un territorio arido e difficile, potesse cogliere ogni mattina una bocciolo di rosa. Per questo nella cultura tradizionale mesopotamica la radice della parola giardino è simile a quello di paradiso. Parallelo azzardato forse il mio, ma coerente in quanto la tradizione vuole che questa rigogliosità anomala fosse dovuta a straordinari giochi idraulici in grado di portare acqua fresca ogni giorno nell’intero giardino, senza uso di corrente elettrica.
Il progetto in sintesi
Tipologia di prodotto: Serra per l’alloggiamento di un impianto acquaponico
Obiettivo: Consentire alle popolazioni in via di sviluppo ma non solo, di approfittare delle straordinarie possibilità dell’acquaponica, traendone tutti i benefici ed imparare a gestire un impianto in autonomia.
Funzione prima: Produrre cibo
Funzione seconda: Formare consapevolezze e competenza / Insegnare un mestiere / Creare nuove possibilità
Materiali: Bamboo / Acciaio / Biopolimero
testo tratto dall’elaborato di Tesi.