L’Oggetto senza tempo / Una riflessione filosofica sull’evoluzione della forma

L’oggetto senza tempo, una riflessione filosofica sull’evoluzione della forma

Giancarlo Alci // Docente Mauro Martinuz

Il progetto è un’indagine sull’evoluzione della forma degli oggetti. Quale forma avranno gli oggetti del futuro? La ricerca intende mantenere un legame con il valore primo della natura e con l’aspetto semiotico dell’artigianalità, il tutto rielaborato attraverso la performatività dei processi tecnologici. Dati materiali originali, acquisiti con la scansione ottica 3D, sono stati un osso, elemento organico e pertanto unico e irripetibile, difficili quindi da rielaborare compositivamente senza la digitalizzazione. Una particolare statua etnica che racchiude dentro di sé la forza della forma plasmata dalle mani e la stessa irriproducibilità seriale del dato naturale.

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Questa ricerca, che non aveva fini utilitaristici ma semiotici, ha prodotto un risultato interessante: la creazione di un oggetto che si presenta come organico e al contempo primitivo, pur essendo frutto di un sofisticato passaggio tecnologico. La fusione dei due materiali primitivi, connotati da artigianalità e natura, dà vita ad oggetti unici, dalla forma sospesa tra passato e futuro.

1L’oggetto configurato, appare senza tempo, in grado di unire in sé diversi tempi e luoghi; riesce a mantenere un legame nel presente con un passato anche molto lontano. Riesce a mantenere una memoria. Il processo appare adatto ad evolvere forme dialoganti, tra ancestralità e futuro.

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